domenica 10 giugno 2018

La Cenerentola - Donose, Mironov; Jurowski 2005 - Opus Arte

Lo spettacolo andato in scena a Glyndebourne si caratterizza per una regia, quella di Peter Hall, piuttosto classica e narrativa; le scenografie (soprattutto la dimora di don Magnifico) e i costumi sono molto curati e anch'essi tradizionali; buona la ripresa video che valorizza taluni primi piani significativi.
La direzione di Jurowski è brillante ma, come si evidenzia già dalla sinfonia, anche un po' "quadrata" così da ritenere la verve che in alcune scene avrebbe potuto sfogarsi maggiormente (o anche, al contrario, non soffocare troppo alcuni passaggi vocali dei personaggi).
Il cast non è vocalmente omogeneo ma teatralmente è molto affiatato e realizza così una produzione discreta. La Donose, anche se non eccelle tra le varie interpreti del ruolo, è convincente e sfoggia un timbro caldo e accattivante con gravi ricchi ma alcuni acuti un po' sfocati. Mironov appare ancora un po' immaturo e la sua voce un tantino esile non gli consente di essere più incisivo in alcuni slanci soprattutto nelle scene del secondo atto. Alberghini canta ottimamente sia l'aria di ingresso che i duetti quanto nelle scene d'insieme. Di Pasquale recita benissimo (e proprio su di lui le riprese fanno bene a sostare perché il suo volto esprime bene lo svolgersi della vicenda) ed esce vittorioso dalle sue tre impegnative arie (comprensive di sillabato) pur non essendo sempre al massimo la scioltezza nelle agilità. Alidoro avrebbe bisogno di una pronuncia più esatta e di minor affaticamento ma nel complesso tiene bene il personaggio. Al di là delle differenze tra i protagonisti, i concertati e soprattutto il sestetto del secondo atto sono tra le scene migliori della rappresentazione.
L'etichetta Opus Arte inserisce alcuni bonus e sottotitoli in diverse lingue tra cui l'italiano.
3,5/5

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