venerdì 17 luglio 2009

tema e variazioni (4): Handel-Brahms II

Certamente la musica di Brahms non segue di norma il criterio dell'"intrattenimento": è una musica essenzialemente seria che, inoltre, rifugge ogni virtuosismo spettacolare anche quando (e ciò si verifica spesso) è complessa e difficile.
Caratteri, questi, rintracciabili anche nelle sette composizioni pianistiche in forma di Variazione. Quest'ultime accompagnano gran parte della vita di Brahms: dal 1853 (le Variazioni su un canto ungherese op.21 n.2) al 1873 (le Variazioni su un tema di Haydn op.56 per due pianoforti).
Le Variazioni su un tema di Handel op.24 vedono la luce nel 1861. Nel settembre Brahms aveva fatto ritorno ad Amburgo, la città natale, e, forse influenzato dai ricordi di giovinezza, si gettò in questa impresa ambiziosa, riuscendo peraltro a portarla a compimento in breve tempo. Nel dicembre, sempre ad Amburgo, Clara Schumann le eseguì per la prima volta in pubblico e successivamente anche lo stesso autore le portò in concerto. Fu proprio in una di queste occasioni, a Vienna, che Wagner ebbe modo di ascoltarle e di riceverne un'impressione estremamente favorevole.
Il tema è un'aria strumentale dalla linea melodica suadente e nobile, estremamente ornata pur nella sua semplicissima struttura e predisposta ad essere trattata come una fonte ricchissima di trasformazioni. Proviene dal secondo volume delle Suite de pièces di Handel del 1733, dedicate alle giovani figlie del principe del Galles.
Brahms la elesse a tema della sua composizione e ne fornisce venticinque mirabili metamorfosi che mantengono una relazione stretta con l'aria e che sfociano in una stupenda Fuga a quattro voci. E' una vera e propria manifestazione di sapiente contrappunto che culmina in una perorazione sonora e maestosa che però non disdegnerebbe di essere seguita dalla ripresa della nobile aria iniziale (e tutto potrebbe continuare in circolo).

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